Progetto realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

La partecipazione della Fondazione per il Clima e la Sostenibilità ai bandi PSR 2017, della Regione Toscana, ha portato al finanziamento di nuovi progetti, animati grazie anche al supporto del finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze: il PIF FACS e i GO NOMADI APP, VARITOSCAN e PANE+DAYS. Le attività coinvolgono oltre 100 aziende toscane, Prevalentemente agricole, e prevedono attività di trasferimento tecnologico, innovazione, formazione e scambi culturali. Le attività di formazione sono svolte in partenariato con l’agenzia formativa di ANCI Toscana per il progetto VARITOSCAN e con CEDIT – Centro Diffusione Imprenditoriale della Toscana, agenzia formativa di riferimento di Confartigianato Toscana, per Pane+Days. Il Protocollo d’Intesa fra ANCI Toscana e FCS si fonda sulla condivisione di progetti formativi e attività basate su linee di interesse comuni.

Il progetto è articolato in due parti:

  1. la prima sarà in sinergia con i nuovi progetti finanziati dal Programma di Sviluppo Rurale nella quale il contributo della FCRF sarà impiegato sia cofinanziamento, sia ad ampliamento
    delle attività svolte nei singoli progetti che riguardano i frumenti antichi con coltivazione biologica, apicoltura, coltivazione di mais e miglio e il Pane Toscano DOP;
  2. la seconda prevede un programma di attività da svolgere in collaborazione con ANCI Toscana basato sulla formazione e supporto al progetto “1000 orti in Toscana”, sulla formazione e supporto ai comuni sulla gestione corretta del verde urbano e su eventi divulgati legati alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari e del territorio.

Il contesto entro cui gravita il progetto è quello dell’agricoltura toscana caratterizzata prevalentemente da filiere a bassa marginalità quali quelle del frumento, olio, zootecnia e utilizzazioni forestali. In questo contesto la FCS opera da diversi anni con progetti di trasferimento tecnologico e innovazione, in partenariato con imprese e con altri soggetti scientifici. I progetti approvati negli ultimi bandi del PSR della Regione Toscana vedono coinvolta la FCS quale partner di numerose imprese agricole, di trasformazione agroalimentare e con Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Firenze oltre ad agenzie formative quali la Scuola di formazione Anci Toscana, il CEDIT legato a Confartigianato Toscana.
Questo connubio fra ricerca, impresa e formazione fa parte di strategie di sviluppo, legate alla programmazione Europea, ed è volto alla promozione della ricerca applicata e al suo trasferimento finalizzato alla produttività, alla rimuneratività ed all’occupazione nel settore agricolo. In tal senso si opera a stretto contatto con gli agricoltori attraverso percorsi di innovazione e conoscenza volti a valorizzare le nostre produzioni. Nei vari progetti vengono portate avanti attività atte a riscoprire i nostri germoplasmi locali e gli aspetti salutistici delle nostre tradizioni, i metodi di coltivazione ecocompatibili (agricoltura biologica e di precisione, ecc.) e la loro valorizzazione nei prodotti finali, la tracciabilità e certificazione delle produzioni attraverso riconoscimenti delle denominazioni controllate e l’impiego di protocolli di produzione. Il percorso avviato ha l’obiettivo di intervenire sulla marginalità delle produzioni, attraverso un lento percorso che parte dall’aumentata sensibilità dei consumatori verso gli aspetti etici che riguardano i modelli di produzione e si realizza nella messa a punto di modelli virtuosi di produzione agroalimentare.

Lo scopo della ricerca è legato agli obiettivi della politica strategica comunitaria in materia di agricoltura e ai recepimenti regionali che hanno portato all’emanazione dei bandi. Nelle
strategie risulta fondamentale mantenere competitività e occupazionalità delle imprese agroalimentari locali. I progetti proposti nascono tutti dalle necessità delle imprese di fare sinergia sia entro le filiere e delle necessità d’innovazione. In tal senso sono stati concepiti anche i progetti denominati Gruppi Operativi, ove oltre all’introduzione dell’innovazione viene richiesta anche la presenza di un’agenzia formativa per il trasferimento delle informazioni e l’attività di scambio con esperienze simili al fine di un confronto anche a livello europeo. La proposta consegue gli obiettivi di trasferimento delle conoscenze, introduzione di innovazioni, applicazione di modelli produttivi sostenibili tutti volti al riconoscimento di un valore aggiunto sulle produzioni finali o ad un aumento dell’efficienza del sistema produttivo.

I risultati diretti sono riconducibili all’introduzione delle innovazioni nei processi produttivi. In tal senso possiamo citare l’avvio di filiere produttive di pane e pasta biologici con varietà antiche locali coltivate con protocolli produttivi virtuosi, la ricerca di varietà di miglio e mais con caratteristiche nutrizionali e tecnologiche idonee a nuovi processi produttivi, il supporto alle operazioni di monitoraggio degli apicoltori attraverso apiari informatizzati, la produzione di frumento per il Pane Toscano DOP con protocolli agronomici volti a migliorare le componenti salutistiche della granella, l’aggiornamento e la formazione di lavoratori svolta con ANCI e CEDIT, la sensibilizzazione dei consumatori verso i nostri prodotti e la realizzazione di un Tuscan Life Style per l’agroalimentare. 

Primo fra tutti gli indicatori di efficacia è sicuramente l’impatto economico e occupazionale previsto in un settore, quale quello delle filiere agricole toscane, con costante contrazione
degli occupati a causa della bassa marginalità economica. La proposta segue gli obiettivi di trasferimento delle conoscenze, di introduzione delle innovazioni, di applicazione dei modelli produttivi sostenibili, tutti volti al riconoscimento di un valore aggiunto sulle produzioni finali o ad un efficientamento del sistema produttivo e conseguentemente al mantenimento di occupazionalità in un sistema produttivo in continua crisi economica e di ricambio generazionale. I contratti di filiera stipulati fra i vari partner costituiscono il migliore indicatore dell’impatto economico.